“Diminuire di 100 lire al metro cubo l’imposta prevista dalla carbon tax sul metano per autotrazione non basta. Per favorire l’uso di energia alternativa è necessario eliminare completamente l’imposta, così come era stato precedentemente annunciato dalla maggioranza”. Legambiente ha commentato in questo modo la notizia della decisione della Commissione Bilancio del Senato sulla tassa per il metano per autotrazione collegata alla finanziaria.
“Se l’obiettivo rimane quello della riduzione delle emissioni di inquinanti atmosferici – ha dichiarato il direttore generale di Legambiente Francesco Ferrante – la politica deve essere quella di favorire lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, indispensabile per onorare gli impegni di riduzione delle emissioni di anidride carbonica sottoscritte anche dal nostro Paese a Kyoto, ed ostacolato proprio da una politica opposta che vede oggi il prezzo della benzina come il più basso degli ultimi 20 anni”.
Tra il ’90 e il ’93 le emissioni di CO2 sono aumentate di ben il 10% nel settore dei trasporti, e nel ’95 sempre questo comparto ha scavalcato l’industria come settore produttivo a più alto consumo di energia.
“Una maggiore diffusione di metano per autotrazione può far migliorare significativamente questa emergenza – ha continuato Ferrante – ma per ottenere risultati rilevanti è necessario favorire l’uso di questo combustibile eliminando ogni forma di imposta . Ad oggi infatti la rete di distribuzione del metano è largamente insufficiente e quindi l’introduzione dell’imposta comportebbe uno scarso introito che potrebbe essere ampiamente recuperato prevedendo lievissimi aumenti per i combustibili più inquinanti”.
Infine secondo Legambiente l’introduzione dell’imposta, seppur ridotta, penalizzerebbe quelle esperienze che alcune amministrazioni locali stanno realizzando per la promozione del metano nelle flotte dei mezzi pubblici.
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