Anche i dati del Treno Verde di Legambiente e Fs Spa confermano la situazione di allarme per l’inquinamento in cui versa la città di Roma. Nei tre giorni di rilevamenti effettuati su Via Cavour (angolo via dei Serpenti) dal laboratorio mobile dell’Istituto Sperimentale delle Fs, infatti, la concentrazione degli idrocarburi è stata sempre 10 volte sopra la soglia di attenzione prevista dalla normativa vigente: dai 2280 microgrammi/metrocubo del 12 ai 2210 del 13, sino ai 1743 di domenica 14 (livello di attenzione 200 microgrammi/metrocubo). Anche le concentrazioni degli inquinanti atmosferici si sono mantenute costantemente poco al di sotto delle soglie di attenzione: uno per tutti il monossido di carbonio che è passato da 10,8 microgrammi/metrocubo del 13 a 11,1 del 13, a 9,56 di domenica 14 (livello di attenzione 15 microgrammi/metrocubo).
Anche il rumore si fa sentire con superamenti continui dei livelli di attenzione. Nelle 72 ore di monitoraggio si passa il primo giorno dai 76 decibel diurni ai 71,4 decibel della notte, il secondo da 75 decibel diurni a 73 decibel notturni ed infine il terzo giorno da 72,7 decibel diurni a 71,4 decibel notturni. Questi dati vanno valutati tenendo presente che in attesa della realizzazione della zonizzazione della città, in base a quanto stabilito dalla legge quadro 447/95, l’area prescelta per il monitoraggio è da considerarsi ad intensa attività umana con limiti stabiliti dal DCPM del ’91 pari a 55 decibel per la notte e 65 decibel per il giorno.
L’esposizione dei cittadini romani al pericoloso cocktail di inquinanti è elevatissima ogni giorno dell’anno anche quando non si raggiungono, per fortuna, picchi che superano soglie di attenzione o di allarme o gli obiettivi di qualità. E così gli idrocarburi si possono sostituire al monossido di carbonio ma la sostanza purtroppo è sempre la stessa: come ci conferma l’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità, questa grave situazione pesa sulla salute dei cittadini ed è causa dell’aumento dell’incidenza delle malattie all’apparato respiratorio e delle leucemie, specialmente nei bambini.
È evidente dai dati la correlazione tra concentrazioni e viabilità della zona: domenica 14 la chiusura al traffico, anche se solo nella direzione di via dei Fori Imperiali, ha infatti determinato un abbassamento generalizzato di tutte le medie orarie, rialzatesi puntualmente dopo la riapertura al traffico.
“I dati confermano che la città è in balia del traffico – ha dichiarato Maurizio Gubbiotti, presidente di Legambiente Lazio – Proprio adesso che bisogna applicare il Decreto Ronchi arrivano altri dati sul benzene che in tre circoscrizioni monitorate (VIII – XII – XVI) è sempre superiore ai limiti di legge (10 microgrammi/metrocubo) sino a raggiungere picchi di oltre 30 microgrammi/metrocubo. L’unica occasione, da non perdere, per uscire da questa grave situazione è quella del prossimo Piano Generale del Traffico. Un’occasione per prevedere misure decise contro traffico, smog e rumore a partire da norme sulla limitazione del traffico veicolare, pedonalizzazioni permanenti di parti di città cominciando da via dei Fori Imperiali per continuare in tutte le circoscrizioni, chiusure al traffico programmate di vie e piazze, chiusura 24 ore su 24 della Fascia Blu, corsie e strade riservate al mezzo pubblico e limitazione della circolazione dei pullman turistici. Negli ultimi mesi il Comune non si sta muovendo certamente in questa direzione, ma questa volta dovranno essere sentiti i cittadini romani che soffocano ogni giorno sotto una nube di inquinanti, per dare un indirizzo a questa Giunta attraverso il referendum consultivo che Legambiente ha proposto”.
“Le sostanze inquinanti monitorate – ha dichiarato Vittorio Valentini, responsabile dell’Istituto Sperimentale delle Fs – non hanno fatto registrare superamenti dei limiti di legge, tuttavia è da segnalare che gli idrocarburi non metanici hanno raggiunto medie orarie mai inferiori a 600 microgrammi/metrocubo e medie giornaliere dell’ordine di 8-9 volte superiori al limite di 200 microgrammi/metrocubo. Bisogna sottolineare che il valore “fuorilegge” degli idrocarburi non metanici non costituisce comunque un superamento dell’obiettivo di qualità visto che contemporaneamente l’ozono non ha fatto registrare valori superiori ai 180 microgrammi/metrocubo. Per quanto riguarda i dati relativi all’inquinamento acustico va sottolineato che i livelli di rumore raggiunti sono stati causati principalmente dal traffico della zona monitorata che si è mantenuto sempre costante e sostenuto”.
Inquinamento Atmosferico
Inquinanti | 12/3/99 | 13/3/99 | 14/3/99 | Limiti di Legge |
Polveri (media di 24h) |
112 | 135 | 99,8 | attenzione 150 allarme 300 |
Biossido di Zolfo (media di 24h) |
40,3 | 36,1 | 30,5 | attenzione 125 allarme 250 |
Biossido di azoto (concentrazione in un’ora) |
129 | 112 | 90,4 | attenzione 200 allarme 400 |
Ozono (concentrazione in un’ora) |
36,6 | 58,1 | 82,3 | attenzione 180 allarme 360 |
Monossido di carbonio (concentrazione in un’ora) |
10,8 | 11,1 | 9,56 | attenzione 15 allarme 30 |
Idrocarburi (media di 3 ore) |
2280 | 2210 | 1743 | attenzione 200 |
Valori espressi in microgrammi per metro cubo, tranne il monossido di carbonio, espresso in milligrammi per metro cubo
Inquinamento acustico
Data | Valore diurno (6-22) | Valore notturno (22-6) |
12/3/99 | 76 | 71,9 |
13/3/99 | 75 | 73 |
14/3/99 | 72,7 | 71,4 |
Valori espressi in decibel, i limiti di legge sono 65 decibel durante il giorno e 55 di notte.
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