Benzene “fuorilegge” in 18 città italiane. Chi rischia di più sono edicolanti e pony express, due categorie che per professione passano la giornata in mezzo al traffico e allo smog. Un giornalaio del centro di Catania batte tutti i record: respira circa 59 microgrammi al metro cubo di benzene, circa 6 volte in più dei limiti di legge.
Questi dati emergono dai rilevamenti compiuti a gennaio, febbraio e marzo dal Treno Verde di Legambiente che ha messo sotto la “lente di ingrandimento” 21 città italiane per esaminare sia gli inquinanti tradizionali, sia il benzene (il nuovo “killer” dell’aria). Con l’uso di rilevatori portatili sono stati misurati i livelli di benzene respirati da volontari, bambini e da chi sta sempre in mezzo al traffico come edicolanti e pony express.
Le città a maggiore emergenza benzene sono Palermo, Napoli, Firenze, Roma e Milano. In queste città il benzene arriva spesso a superare i 30 microgrammi/metrocubo (a Napoli e Palermo supera anche i 40 (contro una media annua fissata dal Ministero dell’Ambiente in 10 microgrammi/metrocubo.
“I nostri monitoraggi – spiega Roberto della Seta, portavoce nazionale di Legambiente – rilevano solo la media di benzene nelle otto ore di una giornata e non quella annua, ma indicano comunque uno stato di malessere grave dell’aria in città”.
Per 4 città invece i dati sono quasi tutti nella norma. Si tratta di Cagliari e Ancona dove nessun “indicatore umano” respira aria fuorilegge e di Potenza e Agrigento dove invece c’è una delle categorie monitorate che supera i 10 microgrammi/metrocubo. Esaminando nel dettaglio i “picchi” del benzene si scopre che oltre al giornalaio di via Etnea a Catania, respirano aria ad alto contenuto di benzene altri tre edicolanti italiani: a Napoli quello di Sant’Anna dei Lombardi (43,8 microgrammi/mc), a Brindisi a via Aldo Moro (42,3), a Treviso quello di via IV Novembre (41,3). Benzene altamente fuorilegge, sopra i 40 microgrammi/metrocubo, anche per uno studente di Palermo (43,8) e uno dei volontari di Legambiente di Cosenza (42,8).
Per quanto riguarda i bambini stanno peggio in fatto d’aria a Firenze, Roma e Treviso, mentre “respirano nei limiti di legge” ad Ancona, La Spezia, Torino, Milano, Genova, Perugia, Potenza, Salerno, Cagliari. Aria “cattiva” poi per quasi tutti i pony express e mototaxi delle grandi città. A Palermo, Napoli, Firenze e Roma superano abbondantemente i 30 microgrammi/metrocubo, a Torino e Catania i 20 microgrammi/mc.
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