In meno di due ore dai camini dello stabilimento Evc di Porto Marghera è uscita quasi una tonnellata di cloruro di vinile monomero (Cvm), una quantità superiore al 10% di quella che l’azienda dichiara di emettere in un anno. Il fatto risale a Martedì 8 Giugno, la comunicazione dell’azienda (diffusa con un ritardo di quasi 3 ore) parlava di una fuga “molto limitata”, ma un sopralluogo effettuato Venerdì 11 dai periti della Provincia di Venezia ha accertato la fuoriuscita di 900 Kg di Cvm.
“È incredibile – ha dichiarato Francesco Ferrante, Direttore Generale di Legambiente – che con un processo per strage in corso a carico dei vertici della Montedison, sulla base dei morti causati dal cloruro di vinile monomero (Cvm), si deve ancora assistere ad episodi come questo, rivelato a distanza di 4 giorni dall’accaduto. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il Cvm un cancerogeno certo per l’uomo, basti pensare che il alcune classi di lavoratori particolarmente esposte alla sostanza sono stati rilevati tassi di mortalità per alcune forme gravissime di sarcoma pari a 600 volte quelle medie della popolazione. Di fronte a queste evidenze il buon senso richiederebbe di bloccare a Porto Marghera le attività legate al ciclo del cloro”.
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