I lavori di ristrutturazione alla CM di Fusignano sono pressoché terminati ma il nerofumo continua a inquinare l’aria di Fusignano e i polmoni dei cittadini. Questo è quanto è scaturito dall’incontro chiesto dal Circolo Legambiente “Il Bosco di Fusignano” al quale hanno partecipato il Sindaco Paolo Pirazzini, il responsabile dell’ARPA di Lugo e un dirigente della Provincia. I dati delle emissioni dai camini dall’azienda CM sono entro i limiti fissati dalla Provincia ma, anche negli ultimi tempi i residenti nella zona hanno dovuto chiedere l’intervento della squadra di emergenza dell’ARPA per il ripetersi di episodi di dispersione di nerofumo nell’area circostante.
Vari cittadini lamentano che si continua con il rifornimento di nerofumo in sacconi, che le pratiche seguite nello svuotamento sono causa di dispersione, che la pulizia dei piazzali non è tale da garantire dall’inquinamento delle aree circostanti. L’azienda da parte sua aveva consegnato agli organi di controllo una serie di dati e programmi dai quali emerge che anche per il 1999 è previsto l’arrivo di 6.300 tonnellate di nerofumo, di cui ben 1260 in sacconi. La ristrutturazione dell’azienda ha quindi portato – come Legambiente aveva denunciato da tempo – ad un aumento di una produzione che da anni crea gravi problemi e ad un incremento dell’arrivo di nerofumo. Nel 1997 ne arrivarono 4700 tonn. nel 1998 5.600 e anche se leggermente diminuiti i famigerati sacconi sono ancora oltre 1000 tonnellate all’anno. L’incontro si è concluso con un impegno ad intervenire presso l’impresa per porre fine all’attuale situazione.
Altro argomento discusso nell’incontro è stata la presenza nell’area artigianale di un elettrodotto dell’ENEL ad alta tensione che – come è accertato – produce radiazioni elettromagnetiche ed è causa di disagi e gravissime malattie. In una situazione analoga la Magistratura di Rimini ha condannato alcuni dirigenti dell’ENEL per aver progettato e costruito un elettrodotto ad alta tensione vicino alle case. In questo caso i fili ad alta tensione passano sopra aziende e abitazioni. L’Amministrazione Comunale si è impegnata ad avanzare all’ENEL la richiesta di interrare l’elettrodotto, come ha già fatto di fronte a richieste analoghe avanzate in altre città della regione ed ha ricordato che con la variante la PRG aveva previsto l’interramento dei cavi ma che trovò una dura opposizione dell’ENEL.
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