Avviare una nuova stagione del paesaggio, superando i limiti della legge Galasso e la separazione tra i momenti di pianificazione del territorio e quello della tutela. Questa la ricetta del Ministro per i Beni Culturali, Giovanna Melandri, intervenuta al convegno di Legambiente “Paesaggi italiani oltre il 2000”.
“Questa separazione confina l’attività di tutela del paesaggio in una fase a valle della pianificazione, con il Ministero limitato al ruolo di signorino, mentre anticipando la tutela si avrebbero indubbi vantaggi”.
“È necessario – ha aggiunto il Ministro – investire risorse nel restauro e nella riqualificazione del paesaggio e, a questo proposito, oltre ai fondi contenuti nella Finanziaria, c’è la grande occasione dei 5.000 miliardi previste per l’asse cultura e ambiente nell’Agenda Ue 2000-2006, da destinare alle Regioni dell’Obiettivo 1 (quelle meridionali)”.
“È necessaria – ha dichiarato Ermete Realacci, Presidente Nazionale di Legambiente – una nuova legge quadro che faccia diventare il paesaggio centrale nelle politiche di pianificazione e sviluppo sostenibile del territorio e la nuova scommessa si chiama copianificazione, il confronto cioè tra le diverse amministrazioni che hanno competenza sul territorio e l’elenco a questo proposito è lungo e comprende soggetti spesso assai diversi tra loro come autorità di bacino, soprintendenze, parchi, comuni, una frammentazione che può essere di ostacolo ad una visione unitaria della tutela e delle trasformazioni”.
“La possibilità di valorizzare al meglio il paesaggio italiano – ha concluso Realacci – passa attraverso la lotta decisa all’abusivismo edilizio, che attualmente ha registrato i grandi successi dell’abbattimento del Fuenti e dell’avvio delle demolizioni nell’oasi del Simeto, ma che deve proseguire riportando la legalità nella Valle dei Templi di Agrigento ed in tanti altri luoghi sfregiati dal mattone selvaggio”.
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