Il ballo del mattone illegale continua in Italia, soprattutto nel Mezzogiorno, al ritmo di 33.000 case abusive l’anno tra il 1996 e il 1998 che hanno cominciato ad aggredire il territorio di qualità, parchi e coste. In questo triennio sono state costruite più di 100.000 case abusive sulle 678.000 edificate, 15 su 100. La regione ad alto tasso di abusivismo è la Campania, dove circa 8 case su 10 sono abusive (l’83,1%), seguita da Sicilia (51,1%) e Puglia (43,4%). La più virtuosa è il Friuli Venezia Giulia con solo il 3,5% di costruzioni abusive. La provincia metropolitana “maglia nera” è Napoli dove nel triennio sono venute su 2.539 case illegali. La fotografia dell’Italia che non rinuncia all’abusivismo l’hanno scattata Legambiente e Ance nel rapporto realizzato dal Cresme sulla produzione abusiva nel 1996-98.
“Questi dati – ha dichiarato il Ministro dei lavori pubblici, Enrico Micheli – confermano che l’abusivismo è una piaga indegna per un Paese civile. E noi abbiamo avviato una dura battaglia contro il fenomeno”.
La produzione edilizia abusiva si concentra per il 68% in cinque regioni del sud: Campania, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.
“In questi tre anni poi – ha sottolineato Ermete Realacci, Presidente Nazionale di Legambiente – l’abusivismo ha fatto un salto di qualità: è sempre meno di necessità e si annida in aree pregiate d’Italia. In Sicilia infatti su 1.000 case abusive 305 non sono occupate”.
Le ruspe contro le case abusive che sfregiano il territorio italiano potrebbero arrivare già a Marzo prossimo. Per quella data potrebbe infatti essere approvato dal Parlamento il disegno di legge sull’abusivismo edilizio.
“Il disegno di legge anti-abusivismo, insieme al libretto di fabbricato – ha detto Micheli – è stato collegato alla finanziaria e per questo dovrà essere approvato a primavera. Noi vigileremo sulla vita parlamentare del ddl che spero sia breve”.
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