Ci sono amministrazioni comunali che progettano di costruire nuovi edifici residenziali o direzionali sotto elettrodotti ad alta tensione.
“Il Comune di Montecolombo, in Provincia di Rimini – ha dichiarato Claudia Castaldini, responsabile energia di Legambiente Emilia-Romagna – programma, nella variante al piano regolatore, aree residenziali in vicinanza di un elettrodotto da 380.000 Volt. A S. Giovanni in Persiceto, nel bolognese, si mettono fasce di rispetto di 25 metri per parte, in regola con le leggi attuali, ma inferiori a quelle che si stanno varando in Parlamento dove si discute di misure ben superiori (da 60 a 168 metri, secondo la potenza). Anche a S. Arcangelo di Romagna (Rimini), interessato da ben 2 elettrodotti da 380.000 Volt e da altri 6 di minore potenza, le norme che si stanno adottando devono essere modificate”.
“Siamo al paradosso – ha concluso Castaldini – che interviene l’Enel (che una volta fatto il danno sarà chiamata a risanare, con tempi che si annunciano lunghissimi) per chiedere ai Comuni di avere maggior rispetto della salute dei loro cittadini”.
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