Si chiama baby-smog la nuova emergenza nelle città italiane. I veleni prodotti dai tubi di scappamento delle auto hanno infatti nei bambini un bersaglio particolarmente vulnerabile da colpire ed il rischio di leucemia infantile aumenta addirittura del 270% in zone dove l’ingorgo quotidiano è la norma, mentre, sempre tra gli under 14, è stato osservato un aumento del 5% dei ricoveri ospedalieri per patologie all’apparato respiratorio nei giorni a più elevate concentrazioni di inquinanti.
“Tra inquinamento e salute è ormai accertata una relazione diretta – ha dichiarato Roberto Bertollini, Direttore del Centro Europeo Ambiente e Salute dell’Oms – e tra i soggetti più esposti ci sono purtroppo proprio i bambini: fin dalla nascita infatti, l’ultima generazione è costretta a fare i conti con concentrazioni di smog ben al di sopra dei limiti tollerati dal corpo umano”.
“Sulla relazione smog-leucemia infantile, il benzene – ha dichiarato Lucia Venturi, responsabile scientifico di Legambiente – potrebbe rivelarsi il fattore chiave. Il rischio aumenta se si passa da livelli di biossido d’azoto di meno 39 µg/m3 a più di 50. Inoltre si è scoperto che i bambini che vivono in zone trafficate si ammalano di asma in misura superiore del 25% rispetto ai coetanei che vivono in aree senza smog”.
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