Il nuovo anno si è aperto come si era chiuso il precedente: tutti in coda, tra ingorghi, incidenti ed aria irrespirabile. L’Italia è l’ultimo Paese in Europa per mobilità sostenibile e quello con il più alto tasso di motorizzazione, dopo il Lussemburgo.
Nel 1985 le auto circolanti erano 22 milioni: oggi sono oltre 30 milioni, con un incremento fortissimo registrato negli ultimi anni, complice la politica di rottamazione. La mobilità su autovettura nei centri urbani è passata dal 26% della mobilità totale nel 1982 al 38% del 1999.
A fronte di questo massiccio ricorso alle quattro ruote private, si nota una crisi sempre più evidente degli autobus, che registrano una perdita di 90 milioni di passeggeri tra il 1993 ed il 1996, mentre la rete perde 100 chilometri ogni anno. Inoltre l’età media del parco autobus italiano è di 11 anni, contro una media europea di 7, ed il 40% delle vetture ha addirittura più di 15 anni. In capoluoghi di provincia come Crotone, Frosinone, Ragusa, Oristano, Vercelli, Verbania, Vibo Valentia, i cittadini salgono sull’autobus meno di 10 volte all’anno.
“Eppure qualcosa si muove – ha dichiarato Ermete Realacci, Presidente Nazionale di Legambiente – il 54% degli italiani ritiene infatti che in Italia circolino troppe auto e si dichiara favorevole ad una riduzione programmata”.
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