“La normativa italiana ed europea sugli impianti e sui serbatoi di stoccaggio di sostanze pericolose – ha dichiarato Edo Ronchi, Ministro dell’Ambiente – è molto rigorosa e in teoria da noi non potrebbe accadere ciò che è accaduto in Romania, tuttavia è bene essere prudenti e per maggiore sicurezza ho disposto un accertamento ed una verifica dei serbatoi di stoccaggio dei 500-600 impianti italiani a rischio di incidente rilevante”.
“Purtroppo abbiamo due Europe – ha aggiunto il Ministro nel corso di una conferenza organizzata da Legambiente e Lega Pesca – quella dei Paesi Ue e quella dell’Est che chiede l’integrazione politica all’Ue, ma non è ancora integrata dal punto di vista della sicurezza ambientale. Infatti nei paesi dell’Unione un incidente come quello rumeno non sarebbe potuto accadere, visto che le direttive comunitarie (Seveso 1 e Seveso 2) vietano agli impianti di stoccaggio di reflui pericolosi la possibilità di sversare in acque sotterranee o di superficie”.
“Spesso – ha concluso – dobbiamo assistere alle proteste degli industriali contro l’applicazione di queste norme di sicurezza, che vengono viste come un ostacolo allo sviluppo, ma di fronte a questo disastro si capisce che i maggiori costi degli adempimenti costituiscono il male minore”.
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