Test dell’aria a Faenza con una fialetta “acchiappabenzene” indossata da un edicolante e un vigile in mezzo al traffico, due delle categorie più esposte all’inquinamento: l’esperimento del Treno Verde ha fatto emergere un quadro della qualità dell’aria che non è affatto buono. Tra la prima mattina e la sera (dalle 6 alle 19), la fialetta indossata dall’edicolante nel percorso casa e lavoro via Oberdan – via Vittorio Veneto ha assorbito una concentrazione dell’inquinante superiore ai limiti previsti dalla legge: 14,8 µg/m3 di benzene contro i 10 µg/m3 consentiti.
Non è andata meglio al vigile, che ha ripetuto la prova per due giorni consecutivi lavorando fra via Canal Grande, via Bordini, via Risorgimento e via XX Settembre: ha respirato una quantità di benzene ancora superiore: 16,7 µg/m3. Nessuno sforamento invece è stato registrato impiegando per 7 giorni l’assorbi-benzene come centralina fissa presso la scuola media Lanzoni: 7,9 µg/m3, cioè sotto i limiti di legge.
“I dati che emergono dalle analisi confermano che i problemi di Faenza sono dovuti a una mobilità certamente migliorabile – ha commentato Gianluigi Trerè, Presidente del circolo Legambiente di Faenza – Ci sembra quindi ingiustificata la decisione dell’Amministrazione di non partecipare alle domeniche senza auto promosse dal Ministero dell’Ambiente”.
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