Un altro gioiello d’Italia che cade a pezzi. Il crollo della torre principale della Rocca albornoziana di Assisi ricorda i crolli della Torre Civica di Pavia, della cattedrale di Noto, delle mura medievali di Viterbo, delle cappelle Medicee di Firenze: tutti tesori colpiti dalla scarsa manutenzione e dalle scarse risorse.
“L’Italia – ha dichiarato Ermete Realacci, Presidente Nazionale di Legambiente – non è solo come quel signore, come diceva Jack Lang, che sa di avere sotto il suo terreno una miniera di diamanti e ci costruisce sopra campi di patate e capannoni industriali. È peggio. Il nostro Belpaese è un signore che i diamanti li ha e lascia che cadano a pezzi”.
D’altra parte l’Italia destina alla cura del patrimonio artistico appena lo 0,2% del bilancio statale (un millesimo del Pil) contro l’1% della Francia. Il Ministero dei Beni Culturali riceve 3.774 miliardi l’anno con cui deve pagare le spese correnti e gli stipendi, spese che lasciano solo briciole per la manutenzione.
Eppure per difendere i beni culturali nazionali solo dai danni dell’inquinamento bisognerebbe prevedere 1.300 miliardi l’anno. Questo “male culturale” italiano è anche dimostrato da altre cifre: la spesa italiana pro capite per la cultura è di 118.000 lire l’anno, in Francia è di 248.000.
Categorie:News
Rispondi