“Stop Chernobyl”: con questo striscione la delegazione di Legambiente guidata da Angelo Gentili, della segreteria nazionale, ha manifestato davanti alla centrale di Chernobyl per chiederne l’immediata chiusura.
“Sul sarcofago del reattore – ha dichiarato Gentili – ci sono oltre 1.000 metri quadrati di superfici con crepe e buchi; all’interno sono custoditi 740.000 metri cubi di materiale altamente radioattivo. Il tutto senza alcun intervento per la sicurezza e per il risanamento. Oggi più di prima c’è la conferma del rischio di una nuova catastrofe”.
“Abbiamo incontrato i tecnici della centrale – ha aggiunto Gentili – e, nonostante lavori quotidiani alla “bara” radioattiva, vi sono parti dell’edificio che non sono mai state controllate da 13 anni a questa parte. Un eventuale crollo di tutto il tetto metterebbe in contatto con l’ambiente 180 tonnellate di combustibile nucleare trasformatosi in pulviscolo, 11 mila metri cubi di acqua e 740.000 metri cubi di altro materiale”.
Durante il viaggio umanitario Legambiente ha consegnato medicinali ad alcuni ospedali: i medici hanno confermato un aumento dell’incidenza dei tumori tiroidei e delle vie respiratorie, specie nei bambini che vivono nelle zone contaminate nel 1987.
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