Ilva di Taranto, ammodernamento non più rinviabile

Economia e salute: investire in innovazione è il primo passo per creare lavoro

“L’ammodernamento dell’Ilva è una priorità non più rinviabile, per la tutela della salute degli abitanti di Taranto e il rilancio di un’industria più pulita e moderna. Condividiamo pienamente gli obiettivi indicati nella bozza di legge presentata dal presidente della Regione Puglia per tagliare le emissioni dello stabilimento siderurgico più inquinante d’Italia”.

Così Legambiente – in una nota firmata dal presidente nazionale Vittorio Cogliati Dezza, il presidente di Legambiente Puglia Francesco Tarantini e la presidente del circolo Legambiente di Taranto Lunetta Franco – esprime il proprio apprezzamento per il disegno di legge di Nichi Vendola per la riduzione delle emissioni industriali di diossina e altre sostanze inquinanti, che prevede per l’Ilva una riduzione delle emissioni di diossina e furani fino a un massimo di 2,5 nanogrammi a partire dal primo aprile del 2009, con un ulteriore taglio fino a 0,4 nanogrammi dal 31 dicembre 2010.

“Lo stabilimento Sorvola di Trieste – continua la nota – per il quale è previsto un limite massimo consentito di 0,4 nanogrammi per metro cubo di diossine, è la dimostrazione tangibile che è possibile produrre inquinando meno. Il binomio ambiente versus lavoro è vecchio e superato: un alibi, ormai, per giustificare immobilismi e ritardare processi di innovazione. Oggi le tecnologie sono cambiate e investire in innovazione e sicurezza è uno dei primi passi da compiere per andare incontro alle esigenze occupazionali”.



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