Reti fognarie e impianti di depurazione sono le infrastrutture realmente necessarie
“Nonostante la crisi economica si continuano ad ipotizzare grandi opere pubbliche spesso inutili, come il Ponte sullo Stretto di Messina, mentre mancano all’Italia infrastrutture ben più urgenti come la realizzazione o il completamento dei sistemi di collettamento e depurazione delle acque reflue civili. È fondamentale non disperdere le risorse e finalizzarle agli interventi realmente necessari, che eviterebbero anche le sanzioni previste dalle procedure d’infrazione nei confronti del nostro Paese”.
Così Stefano Ciafani, responsabile scientifico nazionale di Legambiente ha commentato l’avvertimento della Commissione Europea all’Italia per la non conformità con la legislazione europea relativa al trattamento delle acque reflue dei centri urbani.
Secondo Ecosistema Urbano di Legambiente nel 2007 solo 13 capoluoghi di provincia hanno un servizio di depurazione che serve l’intera popolazione residente. Al contrario sono 5 i comuni in cui meno del 50% della popolazione è dotata di un depuratore. La situazione più critica ad Imperia, ancora sprovvista di impianto, seguita da Benevento, Catania, Palermo e Treviso.
“Pur assistendo a un lento miglioramento della capacità di depurazione delle acque fognarie – ha sottolineato Ciafani – ancora oggi scarichi civili e industriali non trattati mettono in crisi la salute dei fiumi, dei laghi e del mare in Italia. Dati confermati dalle analisi dell’estate scorsa di Legambiente secondo cui risultano inquinati 1/3 dei campioni prelevati nei laghi e oltre la metà delle foci dei fiumi che sfociano nel mare. Una situazione davvero preoccupante che necessita urgentemente e senza proroghe di doverosi investimenti in impianti di depurazione”.
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