Operazione Po, la campagna di Legambiente per la tutela e la valorizzazione del grande fiume e dei territori rivieraschi, ha deciso di fare tappa a Guastalla per parlare di rifiuti e presentare la campagna “Puliamo il Mondo” che il 25, 26 e 27 Settembre vedrà impegnati migliaia di volontari nella pulizia di parchi, aree verdi, sponde dei fiumi e città e parlare della seconda edizione di “Comuni Ricicloni dell’Emilia-Romagna”, il rapporto di Legambiente sulla raccolta differenziata in regione.
Le iniziative di Legambiente sono state illustrate durante una conferenza stampa presso il Lido Po di Guastalla da Massimo Serafini, portavoce di Operazione Po, Riccarda Tarozzi, vicepresidente della Fondazione Legambiente Innovazione e dell’organizzazione di Puliamo il Mondo e Lorenzo Frattini, della presidenza di Legambiente Emilia-Romagna e curatore del rapporto Comuni Ricicloni.
“Non tutti i rifiuti sono riciclabili – ha dichiarato Massimo Serafini, portavoce di Operazione Po – Il governo Berlusconi vorrebbe infatti riportare su questi territori “nuove” centrali nucleari, nonostante siano ancora ospitate soprattutto in Piemonte e a Caorso la scorie del vecchio nucleare, che rappresentano una grave minaccia per le popolazioni del Po e soprattutto la prova dell’incapacità evidente di smantellare una centrale nucleare. Facciamo appello alla popolazione, a sindaci ed amministratori affinché si uniscano a noi nella lotta per richiedere al governo la messa in sicurezza, individuando rapidamente il sito nazionale in cui depositarle, delle scorie pregresse e per dichiarare i territori del Po territori denuclearizzati e totalmente indisponibili ad ospitare impianti nucleari”.
L’incontro di Guastalla è stato l’occasione per parlare anche di altri rifiuti, quelli che verranno raccolti come ogni anno a fine settembre durante “Puliamo il Mondo”, una grande festa dell’ambiente che unirà concretamente e simbolicamente centinaia di migliaia di volontari attivi, durante un intero week end, per rendere l’Italia un paese più pulito. Nella tre giorni molte amministrazioni locali saranno impegnate in importanti azioni di riqualificazione delle aree urbane per valorizzare e preservare gli ambienti naturali dall’abusivismo edilizio e dalla cementificazione. A livello locale l’iniziativa si svolgerà in collaborazione con associazioni e comitati e la parte del leone la faranno ancora una volta i singoli cittadini con interventi di recupero dal degrado e di gestione dei rifiuti attraverso la raccolta differenziata, azioni semplici ma efficaci che producono un reale cambiamento.
“Il problema dei rifiuti resta ancora una delle principali emergenze ambientali – ha dichiarato Riccarda Tarozzi, dell’organizzazione di Puliamo il Mondo e vicepresidente della Fondazione Legambiente innovazione – e Puliamo il Mondo è spesso l’occasione per denunciare il degrado e chiedere maggior cura e attenzione da parte di tutti. I cittadini possono fare la loro parte e con Puliamo il Mondo dimostrano ogni anno di volerlo fare. “Smettiamola di nascondere i problemi!” è lo slogan di questa edizione che si terrà il 25-26-27 settembre; sono già numerose le adesioni di comuni e cittadini che anche per questa edizione hanno voglia di affrontare i problemi, di scendere in piazza, uscire allo scoperto tutti insieme una volta all’anno per ricordare tutto l’anno quei semplici gesti che servono a costruire un mondo migliore”.
Sul Po e il suo bacino insistono alcune tra le Regioni più ricche del Paese, dove il benessere e il ricco tessuto produttivo portano con se forti produzioni di rifiuti, sia speciali che urbani. La necessità di una corretta gestione di questi scarti è fondamentale sia per evitare che il fiume funga da pattumiera, recettore finale di rifiuti solidi o liquidi, sia per la tutela della salute degli abitanti del bacino padano, già soggetti ad una forte pressione per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico. Oltre all’impegno dei cittadini attraverso campagne di sensibilizzazione e pulizia come “Puliamo il Mondo”, la ricchezza di queste regioni deve quindi portare con sé anche la capacità di gestire il problema rifiuti nel modo più corretto, mettendo al primo posto la prevenzione, evitare di produrre il rifiuto, e la raccolta differenziata finalizza ad un vero riciclo delle materie prime.
“Per puntare su questo tema – ha dichiarato Lorenzo Frattini, della presidenza di Legambiente Emilia-Romagna – già per il secondo anno abbiamo deciso di proporre in Emilia Romagna un edizione regionale dei Comuni Ricicloni. Scopo dell’iniziativa, non è quello di duplicare un premio già consolidato a livello nazionale, ma di mettere a fuoco a livello locale le migliori azioni attuate a livello dei Comuni, sia per ridurre i rifiuti sia per aumentare la raccolta differenziata. Già dall’anno scorso abbiamo visto come i Sindaci possano ancora imporre nel proprio territorio azioni virtuose, giungendo ad esempio a percentuali di raccolta differenziata superiori al 60% grazie a sistema di raccolta porta a porta e quindi smaltendo poco più di 150 kg/abitante all’anno in discarica o ad incenerimento. Oppure attuando progetti importanti di riduzione rifiuti: tra tanti si può citare il progetto Spesa Verde di Reggio Emilia nato per favorire acquisti consapevoli e ridurre gli imballaggi nel carrello del supermercato, o quelli che prevedono incentivi nell’uso di pannolini riutilizzabili, o di stoviglie in ceramica invece di quelle usa e getta in plastica”.
Nel 2008 l’iniziativa ha riscontrato un notevole successo: i Comuni partecipanti al premio sono stati oltre 100, cioè un terzo di quelli della regione; quest’anno a sole poche settimane dall’invio dei questionari, è già stato superato il livello di risposte dello scorso anno.
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