Ora è fondamentale l’accordo sulla ripartizione degli oneri finanziari tra gli Stati
“È una buona notizia che l’Europa confermi la sua posizione negoziale sulla lotta ai cambiamenti climatici in vista delle conferenza di Copenaghen, ma il mancato accordo dei ministri delle finanze al vertice Ecofin apre una pericolosa breccia nella capacità della UE di essere concretamente operativa”.
Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha commentato l’accordo raggiunto dal Consiglio Ambiente dell’Unione Europea sul target di riduzione della CO2 del 27 Stati Membri dell’80-95% al 2050.
Il target dell’80% al 2050, con un target intermedio del 30% al 2020 in caso di accordo, è infatti la posizione già assunta dalla Ue a primavera scorsa.
“La questione fondamentale per il successo del summit sul clima – ha aggiunto Cogliati Dezza – è ora la ripartizione degli oneri finanziari tra gli Stati membri e gli aiuti finanziari ai paesi in via di sviluppo per affrontare la crisi climatica. Nessun accordo sul clima sarà possibile senza una concreta risposta dei paesi industrializzati alla richiesta di aiuti finanziari dai paesi più poveri. Ci auguriamo che il nostro Governo saprà farsi portavoce di questa necessità al prossimo consiglio dei capi di Stato e di Governo”.
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