Ripristino della ferrovia dimenticata Budrio Massalombarda

ferrovieUn video per documentare lo stato di abbandono e le possibilità del progetto di recupero

In occasione della quinta Giornata delle Ferrovie Dimenticate, i circoli Legambiente Imola Medicina e Bassa Romagna hanno realizzato un video reportage sulla linea ferroviaria Budrio-Massalombarda, soppressa da oltre quarant’anni, ma che potrebbe essere recuperata e riutilizzata, come dimostrano gli studi commissionati alcuni anni fa dalla Regione Emilia-Romagna, per la mobilità dei cittadini e il trasporto delle merci, realizzando in tal modo un rapido ed efficiente collegamento ferroviario tra Ravenna e Bologna.

Il ripristino della linea ferroviaria è non solo fattibile, ma anche auspicabile in quanto permetterebbe di spostare migliaia di viaggiatori dalla “gomma” al “ferro” con gli evidenti vantaggi ambientali e di tempi di percorrenza. Si tratta di trovare le risorse necessarie per la realizzazione di quest’opera, invertendo il trend attuale che vede la “mobilità sostenibile” rivestire il ruolo di Cenerentola a fianco delle “sorellastre”, strade ed autostrade, a cui vanno la gran parte dei finanziamenti pubblici.

Uno studio di fattibilità condotto nel 2003 dalla società METIS, per conto della Regione Emilia-Romagna e delle Province di Bologna e di Ravenna concluse infatti che l’ex percorso ferroviario presenta alcuni requisiti fondamentali capaci di apportare motivazioni concrete all’attuabilità del progetto.

  • Binari e massicciata facilmente ricostruibili: il tracciato su cui sorgevano un tempo si presenta sempre ben visibile e rintracciabile e soprattutto ancora (nel 2003) del tutto sgombro.

  • Fabbricati di stazioni, caselli e case cantoniere: tutti esistenti, anche se alcuni in pessime condizioni.

  • Bacino d’utenza rilevante: ipotizzando come scenario di ripristino Budrio-Ravenna (linea Bologna-Budrio-Ravenna) si assisterebbe ad una importante migrazione dal trasporto su gomma (automobili ed autolinee) a quello su rotaia.

  • Maggiori vantaggi ambientali, con una riduzione delle emissioni di CO2 annue stimate attorno alle 2200 tonnellate.

  • Vantaggi economico-pratici per i pendolari: riduzione dei costi e dei tempi di percorrenza.

Nonostante i Comuni continuino a prevedere la riattivazione della linea nei propri strumenti di pianificazione, negli ultimi anni hanno però iniziato a costruire opere stradali, parcheggi, e addirittura una scuola sul vecchio tracciato, rendendo in tal modo più difficile una futura riattivazione della linea, soprattutto a ridosso dei centri abitati di Villa Fontana e Medicina.

I circoli Legambiente chiedono perciò un deciso passo in avanti delle province interessate, per impedire un’ulteriore compromissione del tracciato originario e mettere in pratica un progetto che, dati alla mano, è sostenibile sia dal punto di vista ambientale, che da quello economico.



Categorie:News, Video

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