Oltre 200 persone alla serata organizzata da Legambiente per far conoscere Porta Galliera: grande successo di pubblico per “Una Notte Dentro Porta”, l’iniziativa organizzata da Legambiente Turismo per far conoscere la storica Porta Galliera, eredità della terza e ultima cerchia di mura di Bologna e testimone della battaglia dell’8 Agosto 1848 durante la quale i cittadini bolognesi sconfissero l’esercito austriaco.
Oltre 200 persone si sono accalcate per scoprire la storia di questo pezzo di città, costruito nel ‘600, sopravvissuto all’abbattimento delle mura e alle distruzioni belliche e che ora ospita la sede dell’associazione. Guarda il video
“Siamo veramente contenti dello straordinario successo di pubblico dell’iniziativa – ha dichiarato Yuri Rambelli, responsabile del progetto per Legambiente Turismo – e vorremmo in particolare ringraziare i “Folkomondo” che hanno allietato il pubblico fino a tardi con la loro musica e tutti i volontari che hanno reso possibile la realizzazione della serata. Ciò che abbiamo scoperto con le nostre attività, dalle escursioni, alle conferenze pubbliche, alle visite guidate è che il vero modo per far vivere una città è quello di conoscerla, riscoprirne la storia, le tradizioni, le testimonianze. Conoscere le mura, i canali, le produzioni legate alle seta, significa non solo “aprire una finestra” sulle eredità storico/culturali di questa città, ma soprattutto “riappropriarsene”, capirne le origini e prendersene più cura”.
Nel canale video di Legambiente sono disponibili i documentari realizzato da Alberto D’Agostino e Marco Faniello, su Porta Galliera, la Bologna storica e il sistema dei canali, oltre al “trailer” di presentazione di Porta Galliera e del parco archeologico.
L’iniziativa fa parte del progetto progetto “L’acqua tra passato e futuro”, realizzato dai circoli Legambiente SettaSamoggiaReno, ImolaMedicina e Legambiente Turismo in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato della Provincia di Bologna e con il Patrocinio del Comune di Bologna, di Medicina e di Casalecchio di Reno e prevede una serie appuntamenti pubblici (conferenze, incontri, mostre fotografiche, visite guidate) sui temi legati all’acqua: fonte vitale per le attività umane, via di comunicazione, paesaggi ricchi di storia e natura. Un progetto che mira a recuperare la storia e le eredità dei territori della provincia di Bologna e soprattutto il legame tra uomo e risorsa idrica.
L’originaria Porta Galliera, di cui ora rimangono solo dei disegni dell’epoca come testimonianza, fu costruita nel XIII sec, infatti era una delle 12 porte d’ingresso alla città, quando Bologna fu racchiusa dall’ultima cerchia di mura. La vecchia porta trecentesca aveva la forma di una torre quadrangolare posta a cavaliere della strada con antistante ponte levatoio, che consentiva il superamento del fossato, largo circa 8 metri, poggiandosi su un avancorpo in muratura.
La Porta attuale è quella che fu ricostruita tra il 1659 e il 1663, insieme ai tratti di mura adiacenti, sul progetto finale di Provaglia, distruggendo la struttura originaria che era fortemente dissestata. La nuova costruzione presenta due facciate: quella rivolta verso l’esterno più severa e minacciosa, per sottolineare l’aspetto difensivo; l’altra, dalla parte interna alla città, dai lineamenti barocchi.
Nel 1777 tutti i ponti levatoi delle porte di Bologna furono sostituiti da ponti in pietra, perché le catene di richiamo, sbattendo contro la porta, causavano continui contraccolpi alle strutture, obbligando a frequenti e costose riparazioni dei casseri.
Nel 1848 la Porta fu protagonista dell’evento militare più importante del Risorgimento Bolognese: l’8 Agosto attraverso di essa il popolo bolognese scacciò gli austriaci e la Porta divenne un “Monumento alle patrie memorie”, titolo che la salvò da mutilazioni edilizie negli anni novanta, quando furono abbattute le mura e avviate delle trasformazioni urbanistiche per la nuova viabilità.
La porta ha subito importanti interventi:
Nel 1933 ad opera dell’ing. Zucchini, che riguardarono il rifacimento delle strutture, dei solai e dei manti di copertura, in cui fu utilizzato ampiamente il cemento, adoperato anche per le decorazioni di facciata in arenaria ormai in disastrose condizioni per via della sua friabilità.
Nel 1948, in cui furono ricostruite le parti lesionate dai bombardamenti del 1944, che avevano distrutto la parte sopraelevata sul lato rivolto a nord, creando uno squarcio nella copertura e nelle murature perimetrali.
Nel 2001 in cui gli interventi di manutenzione sono stati seguiti da un progetto più ampio di sistemazione urbanistica di tutta l’area, che ha voluto riagganciare la Porta al tracciato di Via Galliera, creando una piazza pedonale di collegamento e ha lasciato a cielo aperto un’area di scavo davanti alla Porta per mostrare la stratificazione delle strutture che si sono succedute negli anni, che si oltrepassa attraverso una passerella pedonale, riproponendo la suggestione dello scavalcamento del fossato.
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