Discarica di Monte Ardone (PR). Legambiente chiede un osservatorio diverso

monterardoneLa discarica di Monte Ardone sull’appennino parmense è un impianto molto particolare che, oltre alle note criticità relative alla sua collocazione, ha la caratteristica di accogliere rifiuti di tipologia speciale senza alcun vincolo territoriale. Legambiente Fornovo ha perciò scritto una lettera agli amministratori chiedendo un osservatorio diverso.

“Nello specifico – si legge nella nota – questi rifiuti sono principalmente sotto forma di fanghi derivanti da processi industriali e provengono anche da lontano, spesso da fuori regione. L’autorizzazione prevede che i rifiuti debbano essere non pericolosi. La loro non pericolosità si fonda talvolta sul fatto che debbano avere concentrazioni di inquinanti inferiori ad una certa soglia”.

Bisogna aggiungere che la discarica non ha alcuna funzione pubblica, ma è un attività del tutto privata. All’amministrazione pubblica competono le autorizzazioni, i controlli, le verifiche. Al Comune di Fornovo viene corrisposto un indennizzo per ristoro ambientale.

Questo scenario impone che vi sia da parte degli organismi di controllo una forte attenzione sul funzionamento dell’impianto e sui conferimenti del materiale. Per rendere questi meccanismi più trasparenti e partecipati è stato istituito un Osservatorio Ambientale.

“Lo scopo principale dell’osservatorio – continua la nota – dovrebbe essere consultivo e propositivo verso le pubbliche amministrazioni deputate al controllo oltreché di interfaccia nei confronti della cittadinanza. In questo organismo sono infatti rappresentate le pubbliche amministrazioni, le forze politiche e le associazioni ambientaliste. Dopo oltre due anni di presenza all’interno dell’Osservatorio dobbiamo rilevare con rammarico che la sua utilità è stata davvero scarsa”.

Legambiente chiede che vengano messi a punto quei correttivi proposti fin dalle prime riunioni:

  • L’Osservatorio deve diventare un organismo aperto e pubblico, non – come è stato finora – una riunione a porte chiuse disciplinata da rigide regole che vietano persino la divulgazione dei verbali. Ci deve essere un luogo – un sito internet – dove vengono pubblicate in modo chiaro le informazioni di pubblica utilità sul funzionamento dell’impianto;
  • L’Osservatorio deve essere convocato dal comune di Fornovo con regolarità, almeno ogni tre mesi e deve essere informato ogni volta che si verifica qualche evento straordinario. Nel 2012 si è tenuta un’unica riunione nel mese di marzo;
  • L’Osservatorio deve avere accesso alle informazioni in modo celere e completo;
  • L’Osservatorio deve essere un vero luogo di confronto e di proposta e non un momento per la semplice presa d’atto di decisioni già prese.

“Pensiamo – ha concluso Legambiente – che ai cittadini non serva un osservatorio come quello che c’è stato finora, chiediamo al Comune di Fornovo, alla Provincia ed a tutti gli attori coinvolti – con spirito collaborativo – l’impegno a mettere in atto le nostre proposte”.

Fonte: Legambiente Fornovo



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