Nel 2012 le centraline di rilevamento dell’ARPAV hanno complessivamente registrato 181 superamenti dei limiti di legge, equamente ripartiti tra ozono, 90 e PM10, 91.
“Quasi un giorno su due – dichiara Lucio Passi, Portavoce Legambiente Padova – abbiamo respirato aria pericolosamente inquinata. Per quanto riguarda l’ozono il numero di giorni di superamenti ammesso dalla legge in un anno è solo di 25. Per quanto riguarda le polveri sottili (PM10), la legge prevede un “bonus” di al massimo 35 superamenti all’anno”.
E infatti, il 19 dicembre scorso la Commissione Europea ha il respinto il ricorso dell’Italia (e del Veneto) che chiedeva di derogare i limiti fissati. Appare inevitabile che il nostro Paese (quindi tutti noi) debba pagare la multa che ci comminerà la UE per inadempimento.
“Tornando a Padova i dati sono chiari. La centralina di rilevamento situata alla Mandria ha rilevato, nel corso dell’anno 90 superamenti del limite dell’Ozono e 91 del PM10. Quella posizionata all’Arcella ha rilevato 86 superamenti relativi al PM10 (non rileva l’Ozono). L’eccessivo smog a Padova è un problema cronico, presente da molti anni, causato dal massiccio traffico veicolare. L’Amministrazione comunale dovrebbe iniziare a lavorare sul controllo e moderazione del traffico in entrata in città (250mila spostamenti al giorno): questo si può fare con l’Ecopass o con il sistema dei crediti degli accessi: un monte-accessi gratuiti alla città, superato il quale il “cityuser” deve scegliere se usare mezzi sostenibili (bicicletta, trasporto pubblico, carpooling, carsharing ecc.) o comprare nuovi accessi, che finanzieranno il potenziamento della rete dei trasporti alternativi. Si abbassi inoltre – conclude Passi – il limite di velocità a 30km orari in tutta la città (come già nella ZTL), che oltre a migliorare la qualità dell’aria, garantisce maggiore sicurezza a pedoni e ciclisti, incentivando anche spostamenti senz’auto per i percorsi urbani”.
Fonte: Legambiente Padova
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