Legambiente Verbania segnala come un privato, lo studio Conti e Associati di Udine, abbia avanzato la proposta di costruire un campo da golf a diciotto buche su circa trenta ettari di terreno nella piana di Fondotoce, in comune di Verbania, all’interno dei confini della Riserva speciale, oggi inclusa nell’Ente Parchi Ticino e Lago Maggiore.
La Riserva naturale speciale, istituita nel 1990 con la LR 51 del 24/04/90, prende il nome dalla frazione Fondotoce del comune di Verbania nel quale è interamente contenuta ed è una zona umida a canneto situata nei pressi dello sbocco del Toce nel lago Maggiore, particolarmente importante per la riproduzione dei pesci del lago e degli uccelli migratori.
Il territorio che verrebbe interessato è compreso tra la rotonda (asilo) e la strada battuta di accesso al lago e al campeggio Isolino (distributore del gas per auto). Tutto il campo da golf, club-house esclusa, sarebbe quindi all’interno di una zona decretata SIC (sito di interesse comunitario: direttiva Habitat) e ZPS (zona a protezione speciale: direttiva Uccelli), e proprio per questo motivo l’Arpa ha già rilasciato una dichiarazione ampia e dettagliata, in cui contrappone gli straordinari valori naturalistici di biodiversità che l’Italia si è impegnata a rispettare in sede europea relativamente a questi luoghi, alla desolazione biologica monocolturale di un campo da golf modernamente inteso.
Comune di Verbania ed Ente Parchi, che di questi valori sono chiamati ad essere – per legge – i primi tutori, non sembrano contrari al progetto, visto come richiamo turistico e possibilità di occupazione, anzi, l’assessora Adriana Balzarini, che è anche nel direttivo dell’Ente Parchi, pare ne sia promotrice molto accesa.
“Inutile dire che la nostra associazione, strenua sostenitrice del compito assunto dalla Riserva di Fondotoce in favore della biodiversità vegetale e animale – ha dichiarato Amelia Alberti, presidente del circolo Legambiente “Il Centro del Sole” di Verbania – cercherà in tutti i modi di contrastare questa decisione assurda, ricordando agli Enti preposti i loro impegni verso le generazioni future e informandone i cittadini. Se sarà necessario, ma non crediamo, valuteremo anche l’oppportunità di ricorrere alla Commissione Europea, insieme alle altre associazioni”.
Fonte: Legambiente Verbania
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