Per tutto il mese di febbraio 2013, il fiume Olona in Lombardia, all’altezza dell’omonima valle, tra i comuni di Cairate e Olgiate Olona, è stato ricoperto dalla schiuma.
Il colpo d’occhio dell’intero medio Olona tra Solbiate e Fagnano, è completamente cambiato negli ultimi anni. Fatto salvo l’impianto di fitodepurazione realizzato dal Comune di Gorla Maggiore, il cambiamento non è stato molto positivo. Un gruppo di cittadini capeggiato da Ivano Ghezzi ed alcuni esponenti di Legambiente si sono trovate sulle sponde del fiume malato a Fagnano Olona, all’approdo di Calipolis. In una ventina hanno incontrato stampa e televisioni per denunciare quanto sta accadendo in quel tratto di fiume. Da settimane, ormai, la schiuma è una costante nei pressi dei due salti tra Fagnano e Gorla Maggiore e Ivano Ghezzi, sta monitorando la situazione e documentando con foto e video.
Ivano Ghezzi, attivista di Fagnano Olona e Flavio Castiglioni di Legambiente Busto Arsizio, raccontano in un video reportage la situazione del fiume Olona, dai depuratori, alle fognature, agli scolmatori e alle industrie.
“Siamo venuti qui con Legambiente per mostrare ai cittadini che hanno a cuore la salute del fiume, cosa sta succedendo – spiega Ghezzi – nelle acque c’è una presenza ormai costante di tensioattivi che creano la schiuma che vedete, inoltre sono presenti fanghi neri che si accumulano sulle sponde e un odore intenso e nauseante che col caldo sarà ancora più forte”.
“Quello che più fa arrabbiare di tutto questo è la pochissima informazione e scarsa trasparenza da parte degli enti preposti – aggiunge Flavio Castiglioni di Legambiente – non si sa mai bene di chi è la responsabilità; il comune delega alla Provincia che a sua volta chiama in causa la Regione, che gira ad Arpa e via dicendo. I dati sullo stato di salute del fiume dovrebbero essere pubblicati sul web, in modo che chiunque possa vederli e rendersi conto”.
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