“Il riconoscimento mondiale dell’Etna, che a giugno verrà proclamato Patrimonio dell’Unesco, è un traguardo importante che conferma a livello universale il valore scientifico e naturalistico del vulcano più grande d’Europa, simbolo dell’Italia nel mondo e grande attrazione nel panorama del turismo natura. Un riconoscimento che si aggiunge a quelli già attenuti in precedenza, da ultimo quello delle Dolomiti, che mette in luce l’Italia e il suo grande patrimonio naturalistico, culturale e storico che necessita, però, di una maggiore tutela, salvaguardia e corretta gestione. Investire sui simboli naturalistici, le aree protette e i parchi significa puntare su una risorsa di cui la nostra Penisola è leader in Europa e rilanciare l’economia del Paese”.
Così Antonio Nicoletti, responsabile aree protette di Legambiente, commenta la notizia della proclamazione dell’Etna.
“Questo riconoscimento – aggiunge Gianfranco Zanna, direttore regionale Beni culturali Legambiente Sicilia – non deve essere considerato un punto di arrivo ma di partenza, l’inizio di un nuovo percorso per una maggiore tutela valorizzazione dell’Etna e del suo splendido territorio, che va amato e protetto. E in questi anni Legambiente si è sempre battuta per ciò. Fummo proprio noi, nel novembre 2010, con l’iniziativa Salva L’Arte Sicilia ad avanzare la proposta di candidare il vulcano siciliano nella World Heritage List, una proposta a cui è seguito tutto un iter burocratico che con la notizia di oggi si è concluso positivamente”.
Per Renato De Pietro, Presidente di Legambiente Catania, questo straordinario riconoscimento si deve tradurre in una maggiore responsabilità da parte di tutti: Ente Parco, amministrazioni locali, cittadini e associazioni. L’Ente Parco dovrà essere il fulcro di una nuova gestione del territorio attraverso l’avvio di concreti programmi di conservazione del territorio e l’eliminazione di tutte le attività, spesso illegali, che danneggiano non soltanto l’ambiente ma anche l’immagine del Parco e dell’intera Sicilia.
Affinché questo riconoscimento possa rappresentare un’autentica svolta e non si vanifichi lo sforzo fatto è necessario che il nuovo modello di sviluppo e di attenzione sul territorio non sia limitato all’area individuata quale sito Unesco ma venga adottato, con le opportune articolazioni, in tutta l’area etnea.
Fonte: Legambiente Catania
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