Con la prossima istituzione dell’area metropolitana di Bologna, anche la zona di Imola dovrebbe garantire un servizio “metropolitano”, che consenta di raggiungere facilmente la città e la sua stazione da tutto il territorio circostante, ma è davvero così?
I circoli Legambiente A. Cederna e ImolaMedicina in collaborazione con l’osservatorio Europaviva21 hanno verificato la situazione lungo la Montanara che collega Castel del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano e Casalfiumanese con Imola e la sua stazione ferroviaria. Ne esce un quadro in chiaroscuro, sia per la frequenza delle corse, che presentano “buchi” tra un autobus e l’altro anche di 2 ore, che soprattutto per le condizioni di sicurezza delle fermate lungo la strada.
“Una strada su cui ci sono tratti in cui le auto corrono a 90 km/h e forse anche di più – ha dichiarato Luigi Rambelli di Legambiente – eppure molte fermate sono direttamente sulla strada, o addirittura sull’erba, con il rischio concreto di farsi investire dalle auto di passaggio, come purtroppo è capitato anche di recente. La cosa appare ancora più inspiegabile se si considera che spesso a poche decine di metri dalle fermate esistenti sono presenti spazi che consentirebbero di realizzare fermate molto più sicure e protette”.
Le associazioni hanno perciò documentato in un video reportage le condizioni del trasporto pubblico sulla montanara, lanciando un invito alle amministrazioni comunali appena insediatesi.
“Date le caratteristiche dell’area – ha aggiunto Rambelli – riteniamo che sia necessario realizzare una vera e propria mobilità metropolitana, attraverso un servizio cadenzato di autobus tra Castel del Rio e Imola in modo da poter garantire sicurezza e un servizio più efficiente”.
L’attività di Legambiente e dell’osservatorio proseguirà ora esaminando le caratteristiche del servizio anche nella altre aree della zona di Imola e della Bassa Romagna, a partire dalle condizioni di sicurezza delle fermate lungo la S.Vitale.
Fonte: Europaviva21
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