Nell’era imperante della politica basata sulla propaganda, il 2015 sarà ricordato per l’EXPO: nutrire il pianeta – energia per la vita.
L’Emilia Romagna sarà certamente tra gli espositori più significativi e sicuramente, come sempre avviene, la sua agricoltura e la sua alimentazione saranno protagonisti in termini di esaltazione della qualità.
In questi giorni primaverili precedenti l’imminente inaugurazione dell’EXPO, siamo andati nelle nostre campagne a verificare come il “nuovo latifondismo agricolo” coltiva, cura ed investe anche il pubblico denaro elargitogli dalla UE e dalla nostra Regione per le tanto decantate colture di qualità e l’impiego di attrezzatura d’avanguardia, altro fiore all’occhiello nella tradizione emiliano-romagnola.
Le foto evidenziano chiaramente come si sta operando per nutrire e alimentare il pianeta e tenerlo in vita, e quale sia, purtroppo, la pratica dominante dalle nostre parti: impiego preventivo massiccio di diserbante con semina su sodo usando seminatrici costosissime sovvenzionate dalla nostra Regione, a scapito di pratiche con lavorazioni meccaniche per eleminare preventivamente le malerbe: competitività sul costo del lavoro, ma a scapito dell’ambiente e della qualità del prodotto.
Qualità del prodotto? Risposta dell’agricoltore: “questo granoturco e sorgo serviranno ad alimentare i nostri impianti biogas per produrre energia, a cosa serve la qualità?”
Questa è la nuova frontiera dell’agricoltura emiliano-romagnola, particolarmente medicinese e tanto voluta dal Sindaco Rambaldi (7 impianti a biogas, di cui 6 alimentati con colture agricole!).
Chissà se ci sarà un padiglione dedicato anche alla nostra sanità, con tanto di dati sull’incidenza tumorale causata da questi maledetti diserbanti, con relativi costi per la collettività?
Infine, in barba a tutte le norme in materia di divieto di impiego di pesticidi su terreni extra-agricoli a salvaguardia della popolazione sensibile, abbiamo pure chi contribuisce a contenere i costi della pubblica amministrazione, diserbando cigli e fossi stradali di pubbliche strade, certo che nessun organo di controllo se ne occuperà! E’ un classico del nostro Belpaese!!
Ma forse rimedieremo contando sulla presenza all’EXPO del Museo della Civiltà Contadina di S.Marino di Bentivoglio… ma con quello che ci hanno lasciato i nostri nonni
Fonte: Legambiente ImolaMedicina
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