La casa da tè alla luna d’agosto

casadateLa casa da tè alla luna d’agosto (The Teahouse of the August Moon) è un film del 1956 diretto da Daniel Mann, con protagonisti Marlon Brando e Glenn Ford.

Il drammaturgo John Patrick adattò la sceneggiatura della propria commedia, vincitrice del Premio Pulitzer e di un Tony Award, commedia che era stata a sua volta tratta da un romanzo del 1951 di Vern J. Sneider.

Un anno dopo la fine della seconda guerra mondiale, il capitano Fisby (Glenn Ford) viene inviato ad americanizzare un villaggio sull’isola di Okinawa. Il suo comandante gli assegna come interprete un astuto locale, Sakini (Marlon Brando).

Fisby cerca di attuare i piani previsti, incoraggiando gli abitanti a costruire una scuola a forma di pentagono, ma questi invece intendono costruire una casa da tè. Fisby viene gradualmente avvicinato ai costumi e alle usanze locali con l’aiuto di Sakini e di Lotus Blossom, una giovane geisha chiamata dagli abitanti del villaggio per lavorare nella casa da té.

Per rilanciare l’economia, secondo i rigidi piani previsti dal Pentagono, il capitano Fisby convince gli abitanti del villaggio a fabbricare anche piccoli oggetti da vendere come souvenir, come gabbie per grilli portafortuna, calzature in legno giapponese chiamate Geta e cappelli di paglia, ma tali oggetti rimangono invenduti, con grande rammarico del capitano e degli abitanti di Tobiki. Successivamente Fisby fa una felice scoperta. Gli abitanti del villaggio preparano una potente bevanda alcolica, che fermenta nel giro di pochi giorni, e che trova subito un grande mercato nell’esercito americano. Grazie al conseguente afflusso di denaro, la casa da tè viene costruita in brevissimo tempo.

In poco tempo i “civilizzatori” finiscono per adeguarsi agli usi e costumi locali, con buona pace dei programmi di sviluppo decisi da Washington. Non ricevendo più nessun rapporto coerente e sensato, il colonnello Purdy si presenta di persona al villaggio sorprendendo i propri ufficiali, con i loro nuovi abbigliamenti del luogo, mentre stanno eseguendo una canzone chiassosa durante la festa inaugurale della nuova casa da tè. Indignato, il colonnello Purdy ordina che l’edificio venga distrutto, ma in uno slancio di lungimiranza, gli abitanti del villaggio fanno solo finta di smantellare la casa da tè.

Ironia della sorte, il villaggio viene scelto dal Comandante Supremo delle Forze Alleate SCAP come un esempio di successo della democratizzazione americana. Questo porta la casa da tè a essere riassemblata in breve tempo, senza più la minaccia di distruzione da parte del colonnello Purdy.

Nonostante la leggerezza della commedia, può essere definito una sorta di film ambientale ante-litteram, in cui ci si ironizza sul tentativo di americanizzazione del mondo e ci si fa beffe della rigidità di certi schemi decisi altrove (come la famosa scuola a forma di pentagono che deve servire ad insegnare ai locali la gerarchia e la civiltà americane) e che finiscono per essere irrimediabilmente travolti dalla cultura locale. É ciò che capita quando si ignora un principio fondamentale dello sviluppo sostenibile: pensare globalmente, agire localmente. Assieme al più noto Sayonara, il film contribuì inoltre a far conoscere al pubblico americano usi e costumi diversi dai loro, cominciando ad aprire una breccia nella cultura dominante.

Nota curiosa: l’interpretazione di Marlon Brando fu così realistica che alle prime proiezioni la gente andava a protestare al botteghino per riavere i soldi, perchè sul manifesto c’era scritto che c’era Marlon Brando, ma nella pellicola non si vedeva!

Il trailer originale è visibile su Youtube



Categorie:Cinema

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