Chiusa per 6 giorni su 7 l’ultima biglietteria ferroviaria della “Bassa Romagna”, Legambiente chiede agli enti preposti, a partire dall’Assesssore regionale Donini, di intervenire sulla base di quanto previsto dalla “Carta dei Servizi del Consorzio Trasporti Integrati Emilia-Romagna”.
Un cartello affisso nella nella stazione ferroviaria di Lugo spiega che dal 6 Novembre la biglietteria sarà aperta solo il lunedì mattina, in pratica sarà chiusa 6 giorni su 7. Dopo l’interrogazione dei consiglieri regionali Bagnari e Rontini, interviene anche Legambiente a tutela della qualità dei servizi offerti.
Nella carta dei Servizi 2017 del Consorzio Trasporti Integrati Emilia Romagna (CTI) costituito da Trenitalia e Tper che gestisce attualmente il servizio di trasporto pubblico locale ferroviario di interesse regionale e locale in Emilia Romagna è specificato che “La quantità e la qualità dei servizi ferroviari offerti nella Regione sono determinati dal Contratto di Servizio tra FER Srl – in qualità di soggetto responsabile per conto della Regione Emilia Romagna – e il CTI. Fermo restando che sono di competenza della Regione la pianificazione e la programmazione del servizio, il Contratto ne definisce i livelli di quantità e di qualità, individuando i servizi necessari a soddisfare le esigenze essenziali della collettività in base alle risorse finanziarie disponibili”.
“Vorremmo sapere cosa ne pensano FER e la Regione Emilia-Romagna – ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente A. Cederna – della riduzione dei servizi offerti alla clientela e soprattutto ai turisti, che d’ora in avanti si troveranno a dover fare i conti per 6 giorni su 7 solo con le biglietterie automatiche e le informazioni presenti in bacheca”.
Se i pendolari che utilizzano l’abbonamento sono i meno colpiti da questa riduzione del servizio, saranno soprattutto i viaggiatori saltuari (non solo anziani) ed in particolare i turisti a doversi confrontare con una maggiore difficoltà ad ottenere informazioni e a fare i biglietti, dovendo districarsi tra macchinette automatiche e bacheche, senza la possibilità di parlare con una persona in carne ed ossa.
Lo scorso settembre il Sindaco di Fusignano Nicola Pasi, con delega al Turismo dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, commentando il positivo andamento delle presenze turistiche nei primi sette mesi del 2017 aveva dichiarato che “fin dal nostro insediamento abbiamo sempre ribadito l’importanza di rilanciare il territorio anche attraverso il turismo: un turismo culturale, enogastronomico, ‘lento’, capace di cogliere le eccellenze presenti qui e non altrove”.
“Al di là dei continui richiami alla necessità di potenziare il trasporto pubblico, di cui sono pieni programmi elettorali e strumenti di pianificazione territoriale – ha dichiarato Rambelli – vorremmo capire come si pensa di sviluppare l’offerta turistica se si riducono i servizi ai viaggiatori”.
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