Legambiente: anche in Bassa Romagna si respira una “Mal’Aria”

Non esistono centraline di monitoraggio, ma per l’Indice Qualità dell’Aria di Arpae nel 2017 ci sarebbero stati più di 40 giorni di sforamento ad Alfonsine, Lugo e Fusignano. Dall’inizio dell’anno già 7 giorni oltre i limiti.

Emergenza smog sempre più cronica in Italia: aria irrespirabile nelle grandi città con un 2017 da “codice rosso” a causa delle elevate concentrazioni delle polveri sottili e dell’ozono. A fotografare la situazione è Mal’aria 2018, il rapporto sull’inquinamento atmosferico nelle città italiane che Legambiente da cui emerge che nel 2017 in ben 39 capoluoghi di provincia italiani è stato superato, almeno in una stazione ufficiale di monitoraggio di tipo urbano, il limite annuale di 35 giorni per le polveri sottili con una media giornaliera superiore a 50 microgrammi/metro cubo.

Non bisogna però pensare che il problema sia limitato alle grandi città: “Nella Bassa Romagna, con un popolazione residente di oltre 100.000 abitanti, non c’è nemmeno una centralina per il monitoraggio delle PM10, le famigerate polveri sottili – ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambente “A. Cederna”ma ciò non significa che qui si respiri aria migliore”.

Secondo quanto riportato dal sito dell’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna (Arpae) è comunque possibile avere un dato indicativo della qualità dell’aria anche nei nostri territori. Arpae infatti “ha deciso di definire un indice di qualità dell’aria (IQA) che rappresenti sinteticamente lo stato complessivo dell’inquinamento atmosferico” specificando “i sistemi di modellistica e i dati raccolti dalla rete regionale di misura consentono di avere indicazioni sulla qualità dell’aria in ogni comune del territorio dell’Emilia-Romagna – anche ove non siano presenti stazioni di rilevamento – sia come previsione sia come stima della concentrazione degli inquinanti per le giornate trascorse”.

Spulciando i grafici giornalieri dell’indice della qualità dell’aria è così possibile scoprire che in comuni come Alfonsine, Fusignano e Lugo nel corso del 2017 si sarebbero superati i limiti delle polveri sottili per oltre 40 giorni, ben più dei 35 permessi dalla normativa, mentre dall’inizio dell’anno sarebbero già almeno 7 i giorni di sforamento dei limiti.

“Trattandosi di indicazioni, e non di dati registrati da una centralina di monitoraggio, non si può dire che i livelli di inquinamento siano fuorilegge – ha precisato Rambelli – ci danno però un’indicazione ben precisa di un problema diffuso sul territorio e non relegato solo ai centri storici delle grandi città. Quali sono dunque le misure messe in campo dalle nostre amministrazioni per salvaguardare la salute dei cittadini?”

Non servono misure sporadiche, ma è urgente mettere in atto interventi strutturali e azioni ad hoc sia a livello nazionale che locale. Occorre ripartire da un diverso modo di pianificare gli interventi nelle aree urbane, con investimenti nella mobilità collettiva, partendo da quella per i pendolari, nella riconversione sostenibile dell’autotrazione e dell’industria, nella riqualificazione edilizia, nel riscaldamento coi sistemi innovativi e nel verde urbano.



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