Alfonsine: successo dell’iniziativa su piani energetici e comunità solari

Serata bella e partecipata per parlare di piani energetici e delle prospettive per il futuro: necessario un deciso cambio di passo verso un’economia sempre meno dipendente dal petrolio.

Nonostante una nebbia d’altri tempi, che non invogliava certo ad uscire di casa, è stata un successo la serata organizzata a Palazzo Marini da Legambiente e Bellalfonsine per discutere di Piani Energetici e Comunità solari, a 4 anni dall’entrata in vigore dei piani di azione per l’energia sostenibile.

Leonardo Setti, dell’Università di Bologna, ha spiegato lo scenario globale in cui si inseriscono i piani energetici dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, con la necessità di una graduale uscita dalla dipendenza dalle fonti fossili (petrolio, ma anche metano) nel corso dei prossimi decenni e sullo status quo nella “Bassa Romagna” anche sulla base degli obiettivi da raggiungere entro il 2020 in tema di produzione da fonti rinnovabili, riduzione delle emissioni di CO2 e consumo di energia.

“Se gli obiettivi per il 2020 sembrano a portata di mano – ha dichiarato Yuri Rambelli, presidente del circolo Legambiente “A. Cederna”anche grazie ad una serie di fattori transitori, questo rappresenta solo un primo passo verso la transizione ad un’economia sempre meno dipendente dalle fonti fossili”.

Nel territorio dell’Unione infatti un notevole contributo al raggiungimento degli obiettivi in fatto di produzione di energia da fonti rinnovabili è stato dato in questi danni da grandi impianti fotovoltaici a terra, realizzati in particolare tra il 2010 e il 2012. Negli anni successivi però questo trend si è praticamente fermato, così come restano quasi fermi al palo i piccoli impianti casalinghi, la produzione diffusa sul territorio e le ristrutturazioni necessaria ad avere edifici sempre meno “affamati” di energia.

“Per una vera transizione energetica – ha aggiunto Rambelli – è soprattutto importante parlare dell’energia che ci possiamo permettere di non produrre. È cioè fondamentale lavorare sull’efficienza energetica, sulle ristrutturazioni di case, scuole, uffici, che rappresentano una fetta importante della nostra richiesta di energia. Energia che andrà sempre più ottenuta da fonti rinnovabili, attraverso la produzione diffusa, i piccoli impianti sui tetti di case e palazzi per dipendere sempre meno da grandi centrali e fonti fossili”.

Queste azioni richiedono una forte mobilitazione e adesione da parte della cittadinanza e delle aziende, è quindi necessaria la presenza di organismi in grado di consigliare e guidare i cittadini in questo percorso.

“Un aspetto – ha concluso – che ci saremmo aspettati di vedere maggiormente sviluppato dall’Unione, tramite esperienze come quelle delle “comunità solari”, di cui ci ha parlato il professor Setti nel corso della serata. Crediamo che questa sia la strada da seguire per una vera transizione energetica”.



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