Ecoreati nel codice penale: è impasse, difficile che vengano introdotti entro questa legislatura

La legislatura rischia di concludersi senza l’introduzione degli ecoreati nel codice penale, mentre gli illeciti ambientali muovono un giro d’affari di 22.000 miliardi l’anno, in gran parte controllato dalla criminalità organizzata. L’allarme lo ha lanciato Francesco Ferrante, Direttore Generale di Legambiente, nel corso del convegno “Le giustizie dell’ambiente”. Legambiente chiede quindi tolleranza zero contro gli ecomafiosi, introduzione immediata almeno del traffico illecito di rifiuti nel pacchetto sicurezza ed approvazione immediata del ddl antiabusivismo.

“Purtroppo il disegno di legge per l’inserimento nel codice penale dei delitti contro l’ambiente è fermo da quasi un anno al Senato – ha detto Massimo Scalia (Verdi), Presidente della Commissione d’inchiesta sui rifiuti – ed è difficile pensare che possa vedere la luce entro la legislatura”.

“Se non si capisce che reati gravi come quelli contro l’ambiente vanno puniti in modo serio – ha aggiunto – l’Italia resterà in un ritardo inaccettabile rispetto agli altri Paesi europei”.

Da parte sua, il presidente della commissione Ambiente del Senato, Fausto Giovannelli (Ds), ha assicurato “massimo impegno per dare priorità all’esame del disegno di legge, subito dopo la conclusione dell’esame di quello sull’elettrosmog”. Ma, ha sottolineato, “bisogna fare attenzione ad evitare la penalizzazione di massa dei comportamenti dei cittadini”.



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