Dismissione del reattore di Ispra (VA), una serata per conoscere

reattore ispraUn’informazione trasparente e partecipata è alla base di una collaborazione efficace tra il Centro Comune di Ricerca ed il territorio circostante.

É questa la ragione dell’assemblea pubblica che Legambiente, in collaborazione con i Comuni di Ispra, Brebbia  e Cadrezzate, organizza domani, giovedì 4 luglio, alle 20.45 presso il teatro dell’oratorio S. Giovanni Bosco in via Roma ad Ispra.

Saranno proprio i rappresentanti del CCR ad illustrare alla cittadinanza le attività del centro, in particolare quelle relative al programma di smantellamento del reattore nucleare e alla costruzione del deposito temporaneo delle scorie.

Un incontro fortemente voluto dal circolo ambientalista locale “La fornace”, che già nell’autunno scorso aveva inviato una lettera aperta alle amministrazioni comunali per chiedere un momento pubblico di confronto.

All’appuntamento, introdotto dal Sindaco di Cadrezzate Maurilio Canton e moderato dal presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine, interverrà anche il responsabile scientifico nazionale dell’associazione ambientalista Giorgio Zampetti.

“Abbiamo riscontrato piena disponibilità nei responsabili del CCR – spiega Alberto Minazzi, coordinatore provinciale di Legambientequesta iniziativa contribuirà a chiarire tutti i legittimi dubbi che emergono dalla popolazione”.

La Sede di Ispra, in provincia di Varese, la cui realizzazione ebbe inizio nel 1956, è stata la prima infrastruttura per la ricerca dell’ENEA, allora Comitato Nazionale per le Ricerche Nucleari (CNRN) e poi Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare (CNEN).

Su un’area di circa 160 ettari furono costruiti laboratori ed impianti di ricerca – fra cui il primo reattore nucleare di ricerca operativo in Italia – per l’importante programma di ricerche a sostegno della politica energetica che, in quegli anni, vedeva nelle applicazioni pacifiche dell’energia nucleare una delle vie più promettenti per la produzione di energia.

Nel 1960, il Centro di Ispra fu ceduto dal Governo Italiano all’EURATOM per l’istituzione del suo Centro Comune di Ricerche (CCR); l’ENEA rimase presente al suo interno con alcuni laboratori ed uffici, mentre dava impulso alla creazione di altri suoi Centri distribuiti su tutto il territorio nazionale.

Ora il sito europeo sta operando sotto stretto controllo delle autorità italiane. Il deposito è autorizzato esclusivamente per ricevere e stoccare temporaneamente i rifiuti di bassa e media intensità provenienti dallo smantellamento del reattore ISPRA1 e nessun tipo di rifiuto radioattivo di altra provenienza è autorizzato allo stoccaggio presso il CCR. Questioni che saranno finalmente approfondite nella serata di domani.

Fonte: Legambiente Varese



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