I casi esemplari di abusivismo e di paesaggio violato si stanno riducendo sotto i colpi delle ruspe. Il Fuenti non esiste più, le villette di Eboli stanno cadendo, le case sulla Collina “del disonore” di Pizzo Sella a Palermo non sono più tanto sicure, dopo che sono stati abbattuti i primi scheletri ed ora anche le costruzioni abusive nell’Oasi del Simeto assaggiano le ruspe. Ma ci sono ancora altri 10 casi esemplari di mattone selvaggio in attesa di demolizione:
- Saracinesca di Bari: per la costruzione di circa 300.000 mc sul lungomare di Bari, la pretura di Bari, il 10 febbraio scorso, ha imposto la confisca e l’acquisizione al patrimonio comunale.
- Valle dei Templi: per la zona archeologica di Agrigento, deturpata da 600 case abusive Legambiente chiede almeno la demolizione degli scheletri abusivi delle case non ultimate. In agguato una legge regionale di sanatoria.
- Spalmatoio di Giannutri: uno scheletro in cemento di 11.000 mc sul mare in pieno parco nazionale dell’Arcipelago Toscano, la cui costruzione ha preso il via negli anni ‘80.
- Baia Punta Licosa: un complesso residenziale abusivo di 80.000 mc di cemento in provincia di Salerno che devasta 10 ettari con pini di Aleppo.
- La Pietra di Polignano a mare: 20.000 metri quadrati di cemento abusivo, 7 avvisi di garanzia contro lo scempio.
- Torre a Mare (Bari): 11 “villone” costruite proprio sulla battigia. E’ stato disposto il sequestro e la loro acquisizione al patrimonio comunale.
- Scogliera di Tricase: qui è una strada che ha cancellato una delle più belle scogliere della Puglia.
- Villaggio Coppola: sul litorale domiziano in provincia di Caserta c’è un intero villaggio abusivo di 8 grattacieli, è però cominciata la demolizione della strada sopraelevata illegale.
- Stella Marina di Lavinio: sul litorale di Anzio sono spuntati 60 villini in stile coloniale al posto delle strutture smontabili previste dalla concessione di metà anni ’50.
- Scheletro di Palmaria: uno scheletro di circa 10.000 metri cubi di cemento nelle Cinque terre, ma che dopo un blitz di Legambiente ha i giorni contati, la Regione ha infatti annunciato l’abbattimento.
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