Operazione Po 2009 – Il futuro del Po passa attraverso la promozione di un turismo attento alla tutela dei paeseggi e dei beni culturali

casalmaggiore5Operazione Po, la campagna di Legambiente per la tutela e la valorizzazione del grande fiume e dei territori rivieraschi, ha fatto tappa a Casalmaggiore per evidenziare come il turismo e la valorizzazione dei beni culturali siano la chiave per garantire un futuro a questi territori e ribadire il proprio NO all’energia nucleare.

Le iniziative di Legambiente per un futuro sostenibile del fiume Po sono state illustrate durante una conferenza stampa presso la sala del consiglio comunale di Casalmaggiore da Massimo Serafini, della segreteria nazionale di Legambiente e portavoce di Operazione Po, Federica Sacco, responsabile nazionale della campagna Salvalarte di Legambiente, Eleonora Mercuri, responsabile di Legambiente Turismo Lombardia, e Claudio Silla, Sindaco di Casalmaggiore.

Il futuro del Po non è il nucleare, ma la promozione dei beni culturali e degli itinerari turistici che permettano di visitare territori unici lungo le sponde del “grande fiume”.

“Quasi tre millenni di ininterrotta attività artistica hanno configurato il volto monumentale dell’Italia come di gran lunga il più ricco e il più vario di ogni altro Paese. Ma spesso questo patrimonio – ha dichiarato Federica Sacco, responsabile nazionale di Salvalarteè nascosto nei comuni che sono al di fuori dei grandi circuiti turistici. Con la campagna Salvalarte vogliamo proprio mettere in luce i tesori di questa parte d’ Italia dimenticata”.

casalmaggiore6Questo è il caso di Casalmaggiore, una città tra le anse del Po che nasconde dei gioielli unici, come il particolarissimo Museo del Bijou, dell’oro matto come viene chiamato dai locali, che è in grado di ripercorrere la storia di più di un secolo di gioielli realizzati in serie ormai appannaggio dei Paesi orientali, o il Teatro vera chicca per questa realtà. Non solo Casalmaggiore ma anche altre località costiere lombarde possono offrire ad un turista di passaggio tantissime belle sorprese sia dal punto di vista artistico che da quello naturalistico, poco valorizzato e meno conosciuto.

“Nonostante il tratto lombardo del Po, e le sue zone rivierasche, conservino ancora alcuni angoli molto suggestivi e naturalisticamente interessanti, l’offerta turistica sul grande fiume in Lombardia manca di una tradizione consolidata – ha aggiunto Eleonora Mercuri, coordinatrice regionale di Legambiente Turismo -. È necessario puntare su una riscoperta del grande fiume da terra, dai borghi che lo popolano e dai percorsi ciclopedonali ed escursionistici che in parte già offrono a chi lo desidera uno sguardo privilegiato sul fiume, le sue zone umide e quelle forestali. Legambiente Lombardia sta lavorando a questo obiettivo con il progetto Po-Net, finalizzato alla salvaguardia, alla tutela e alla valorizzazione anche turistica del fiume nell’area della Lomellina. Po-Net è un progetto pilota che potrà essere replicato lungo tutto il fiume. Un progetto che è un primo passo verso un totale recupero delle aree di pregio naturalistico delle coste e un suo sviluppo all’insegna del turismo sostenibile”.

casalmaggiore7Ed è proprio nell’ottica della salvaguardia di un territorio così pregiato ma anche molto minacciato da una pressione antropica sempre più spinta, che si colloca la battaglia promossa da Legambiente per uno sviluppo in senso rinnovabile delle fonti energetiche abbandonando definitivamente ipotesi scellerate di nuove installazioni nucleari lungo il corso del fiume.

“Sul Po e sulle popolazioni che vivono lungo il suo corso incombe una minaccia grave – ha dichiarato Massimo Serafini, portavoce di Operazione Po – È possibile infatti che il governo decida di collocare lungo il suo corso una delle centrali nucleari che ha deciso di costruire, senza coinvolgere comuni, province e regioni e soprattutto ignorando l’esito di un referendum popolare. Sul Po sono già ospitate, soprattutto in Piemonte e a Caorso, le scorie radioattive del vecchio nucleare che rappresentano una grave minaccia per le popolazioni del Po e soprattutto la prova dell’incapacità evidente di smantellare una centrale nucleare. Facciamo appello alla popolazione, a sindaci ed amministratori affinché si uniscano a noi nella lotta per richiedere al governo la messa in sicurezza, individuando rapidamente il sito nazionale in cui depositarle, delle scorie pregresse e per dichiarare i territori del Po territori denuclearizzati e totalmente indisponibili ad ospitare impianti nucleari. Diamo perciò appuntamento a tutti i cittadini a partecipare al presidio simbolico che Legambiente organizzerà giovedì 3 settembre alle 10:15 davanti alla centrale nucleare di Caorso (PC)”.



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