Il ritrovamento del relitto di un mercantile carico di fusti sospetti al largo di Cetraro (CS) avvenuto il 12 settembre 2009 conferma le denunce di Legambiente sulle “navi a perdere”, affondate in mare volontariamente per smaltire in modo rapido e illegale rifiuti tossici e radioattivi.
È bastato che un magistrato volesse fare chiarezza per trovare le prove di quanto più volte denunciato da Legambiente dalla metà degli anni ’90 in numerosi dossier. Una delle principali battaglie ambientaliste di sempre ha finalmente trovato riscontri inoppugnabili.
Il ritrovamento pone le premesse per una immediata azione delle istituzioni per riportare a galla la verità fino ad oggi rimasta in fondo al mare. Utilizzando tecnologie già disponibili occorre recuperare al più presto tutti i relitti con i relativi carichi e procedere all’immediata bonifica. È in gioco la salute dei cittadini e del delicato ecosistema del Mediterraneo.
I dossier sulle navi dei veleni sono consultabili sul sito della Direzione Nazionale di Legambiente.
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